venerdì, ottobre 21, 2005

La Domenica delle Salme

Tentò la fuga in tram
verso le sei del mattino
dalla bottiglia di orzata
dove galleggia Milano
non fu difficile seguirlo
il poeta della Baggina (1)
la sua anima accesa
mandava luce di lampadina
gli incendiarono il letto
sulla strada di Trento
riuscì a salvarsi dalla sua barba
un pettirosso da combattimento
I Polacchi non morirono subito
e inginocchiati agli ultimi semafori
rifacevano il trucco alle troie di regime (2)
lanciate verso il mare
i trafficanti di saponette
mettevano pancia verso est
chi si convertiva nel novanta
ne era dispensato nel novantuno
la scimmia del quarto Reich (3)
ballava la polka sopra il muro
e mentre si arrampicava
le abbiamo visto tutto il culo
la piramide di Cheope (3bis)
volle essere ricostruita in quel giorno di festa
masso per masso
schiavo per schiavo
comunista per comunista (4)
La domenica delle salme
non si udirono fucilate
il gas esilarante
presidiava le strade (5)
la domenica delle salme
si portò via tutti i pensieri
e le regine del ''tua culpa''
affollarono i parrucchieri (6)
Nell'assolata galera patria
il secondo secondino
disse a ''Baffi di Sego'' che era il primo
- si può fare domani sul far del mattino –
e furono inviati messi
fanti cavalli cani ed un somaro
ad annunciare l'amputazione della gamba
di Renato Curcio
il carbonaro (7)
il ministro dei temporali
in un tripudio di tromboni
auspicava democrazia
con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni
- voglio vivere in una città
dove all'ora dell'aperitivo
non ci siano spargimenti di sangue
o di detersivo (8) –
a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade (9)
eravamo gli ultimi cittadini liberi
di questa famosa città civile
perché avevamo un cannone nel cortile (10)
La domenica delle salme
nessuno si fece male
tutti a seguire il feretro
del defunto ideale (11)
la domenica delle salme
si sentiva cantare
-quant'è bella giovinezza
non vogliamo più invecchiare (12) –
Gli ultimi viandanti (13)
si ritirarono nelle catacombe
accesero la televisione e ci guardarono cantare
per una mezz'oretta
poi ci mandarono a cagare (14)
- voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
coi pianoforti a tracolla travestiti da Pinocchio
voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti
per l'Amazzonia e per la pecunia
nei palastilisti
e dai padri Maristi
voi avete voci potenti
lingue allenate a battere il tamburo
voi avevate voci potenti
adatte per il vaffanculo (15)
La domenica delle salme
gli addetti alla nostalgia
accompagnarono tra i flauti
il cadavere di Utopia
la domenica delle salme
fu una domenica come tante
il giorno dopo c'erano i segni
di una pace terrificante (16)
mentre il cuore d'Italia
da Palermo ad Aosta
si gonfiava in un coro
di vibrante protesta



NOTE
(1) ”il poeta della Baggina", scappato dalla casa di riposo "Pio Albergo Trivulzio", il cui presidente era Mario Chiesa, l'uomo dal cui arresto sarebbe poi iniziata, nel 1992, l'inchiesta Tangentopoli.
(2)la vittoria della societa' borghese occidentale neo-fascista, che riesce a convincere i poveri che e' vita migliore lavare le auto dei ricchi occidentali piuttosto che vivere in condizione di uguaglianza
(3)la germania
(4)quelli che adesso si credono liberi sono invece i futuri schiavi dell'Ovest, schiavo come
comunista, cioe' abitante dell'Est.
(5) In quel periodo sembrava che questa caduta potesse, chissa' come risolvere tutti i problemi di poverta' dell'Europa, e tutti si lasciavano trasportare dall'ottimismo (il profumo della vita… )
(6)Ironica battuta su quella categoria di piccolo borghesi che si ritiene sempre e comunque onesta e non coinvolta in nessun problema..
(7)Curcio, punito dallo Stato con l’amputazione come esempio per tutti i rivoltosi di sinistra ora
sconfitti dall'evidenza, reo di aver cercato di ribaltare un sistema politico…
(8)…un sistema politico che ora, con le mani sui coglioni, cioe' sperando in una buona sorte dal
cielo, spera che non si ammazzi nessuno
(9)Dovrebbe essere un poeta anarchico spagnolo, ma non ne sono sicuro
(10)attualmente sei libero solo se sei armato
(11)tutti quelli che , dietro il feretro del “defunto ideale” (il comunismo), si ritrova a godere di una gioia anticipata che, invece,non sara' corrisposta dai fatti.
(12)I primi a farne le spese sono i vecchi, un peso di cui la società deve in qualche modo liberarsi
(13)I cantautori
(14)Avrebbero potuto essere loro le voci potenti in grado di criticare, di mandare 'affanculo chi
andava mandato. Ne avevano le parole, non l'hanno usate.
(15)Poi l'accusa ai cantautori, i suoi colleghi, diversa pero' dall'Avvelenata di Guccini che conteneva riferimenti personali, incolpati di avere fatto i buffoni e i leccaculo invece di sfruttare la loro posizione di nuovi messia per dire un bel "Vaffanculo" a questa merda di societa'.
(16)Il muro di Berlino
(17)Le cicale rappresentano la mancata protesta dei partiti comunisti italiani, presi anch'essi da un malsano ottimismo generalizzato

Fonte: www.viadelcampo.com

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ti amo!Punto.

9:09 PM  
Anonymous Anonimo said...

nel punto 9 hai detto che l'illustre cugino de andrade dovrebbe essere un poeta anarchico spagnolo.in realtà de andrè fa riferimento a "serafino ponte grande",di un poeta brasiliano:oswald de andrade.questo riferimento si trova sia nel libretto allegato all'album che nel libro con tutti gli spartiti di de andrè.
marco

7:17 PM  
Blogger Whan said...

Chiedo venia. A presto Dolcenera! Così si aprirà il dibattito!

11:51 PM  
Anonymous Lorenzo said...

Sono i cantanti che sanno solo dire vaffanculo: ne hanno detti troppi! Solo quello hanno detto. De Andrè non imputa ai cantanti di non dire vaffanculo!

1:29 AM  

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