venerdì, ottobre 21, 2005

Libertà di informazione

Il 21 novembre 2001 il Papa Giovanni Paolo II chiese scusa, via internet, per gli abusi commessi dai missionari contro le popolazioni indigene del Pacifico meridionale. (Ansa - Wikipedia)

Vi ricordate quello che pubblicarono i giornali il giorno dopo? Prima e-mail del Papa! Non un accenno all'oggetto dell'e-mail. Capisco la spazzature degli pseudogiornali Leggo, Metro e City, che sono scritti da inetti e destinati a far leggere pubblicità, ma neanche Repubblica o altri quotidiani nazionali hanno menzionato l'oggetto dell'email. E io, ingenuo, che mi immaginavo il Papa che mandava un saluto alle sue amate suore...

Voi vi chiederete? Ma che ci frega del papa? E' vero, ma perché un quotidiano nazionale come La Repubblica, che pago molti euro (quando l'edicolante non insiste a vendermi i supplementi obbligatori D, il Venerdì, Salute, Viaggi, Trovaroma ecc.. che nessun essere umano è in grado di leggere per la pubblicità venduta al chilo né a trasportare, per il peso della stessa) dicevo, perché un quotidiano così blasonato deve avere questo timore revenziale per il Vaticano?

Lo so, Ferrara è diventato un missionario, Giuliano Amato mette in discussione i princìpi di libera chiesa in libero stato dicendo che "non possiamo non dirci cattolici", Bertinotti cerca Dio e qualcuno cerca voti.

Ma non riesco ad accettarlo, un giornale non cerca voti. Chi compra Repubblica già votera la Mortadella e non cambierà idea anche se è cattolico e scopre che l'aids è diffuso ormai in modo preoccupante tra i missionari africani e anche tra le suore e i loro parroci europei.

Perché un giornale ha paura? Forse un giornale non cerca voti, non cerca lettori, ma cerca pubblicitari! Forse è colpa di quei chili di pubblicità che spesso, dopo aver pagato, lascio volontariamente all'edicolante? Forse un chilo di pubblicità, dopo una notizia così fastidiosa, scenderebbe un po'?

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

non hai pensato che il problema non sia economico ma politico? cioè, qualunquismi a parte, non credi che quotidiani nazionali affermati e straletti non stiano cercando pubblicità ma consensi alle alte sfere per mantenere posti di lavoro? il giornalismo non è più un'arte, non lo dico perché ho visto il film della guzzanti, ma perché ho avuto riscontri da parte di persone addentro all'ambiente: la deferenza dell'informazione nei confronti della Chiesa (cattolica, s'intende)esiste già da anni, e ultimamente si è accentuata..è come se fossimo tornati ai tempi della cara DC...la Chiesa non si può toccare, purtroppo. un'ultima precisazione: ultimamente su "metro" sono pubblicati non articoli ma pensieri interessanti: nello spazio riservato alle lettere dei lettori (scusa la cacofonia) ci sono cosette interessanti, che meritano attenzione..non credo che certi quotidiani presterebbero orecchio a certi pensieri "scomodi"...non giudicare così male il povero "metro"!!un bacione e in bocca al lupo per il blog! veronica

4:26 PM  
Blogger Whan said...

Beh, Metro non ha pubblicato la notizia della prescrizione del processo a Berlusconi, notizia importante. Inoltre gli opinionisti a volte fanno ridere. Però hai ragione, da noi c'è libertà di pensiero, il problema è che c'è un tentativo di rincoglionimento generalizzato. Questo è evidente nella televisione, ma nei giornali no! Non ce la faccio a perdere pure i giornali!

5:11 PM  

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